“Benvenuto nella camera di tortura Bikram Yoga per uccidere te stesso nei prossimi 90 minuti”. Questo è quello che ti senti spesso dire entrando in una lezione di Bikram Yoga. Ti rende nervoso sentirtelo dire. Tortura? Uccidere? Non è quello che normalmente associ allo yoga, ma in questo caso è allo stesso tempo un modo di dire appropriato e accurato.
Bikram Yoga è una serie di 26 impegnative posture di Hatha Yoga tradizionale che lavorano sul tuo corpo dall’interno all’esterno, dalle ossa alla pelle, dalla punta delle dita delle mani, alla punta dei piedi. Bikram Yoga è caldo e umido. L’estate non finisce mai al Bikram Yoga, ci sono sempre 40 gradi. Bikram Yoga è intenso. Al termine della lezione avrai lavorato su tutti i muscoli, le articolazioni, tendini, legamenti e ogni cellula, ghiandola, organo del tuo corpo e ti senti inspiegabilmente bene.
Ebbene, la sensazione che provi alla fine della lezione, non è per niente vicina a come ci si sente durante l’arco dei 90 minuti. Almeno non quando inizi a praticare. Ogni postura lavora specifiche parti del corpo con un effetto “laccio emostatico” con l’obiettivo di fermare temporaneamente il flusso di sangue in quelle parti del corpo. Quando si rilascia la posizione, avviene una naturale irrigazione di sangue fresco ed ossigenato che fluisce nelle zone, cellule, tessuti dell’organo interno permettendo una naturale purificazione da tossine, e riequilibrio di disfunzioni e malattie accumulate internamente.
La sfida che ti si pone davanti è entrare in contatto con le posture e conquistare anche millimetro alla volta il controllo di te stesso. Fa caldo e il calore sicuramente non diminuisce durante la lezione, sei bagnato fradicio di sudore, a volte così tanto che ti sembra di avere un rubinetto aperto che parte dalla testa, le braccia, gambe, dappertutto. Le mani scivolano, la presa scappa, l’attrito quasi scompare, eppure una forza potente ed equilibrata si sviluppa durante la pratica attraverso un uso consapevole di ogni parte del corpo, dal cuore, ai polmoni, le dita, ai muscoli pelvici, alle ginocchia, etc.. Imparare ad usare la forza mentale è la tua chiave, perché è facile rinunciare prima che sia finita.
In diverse posture ti viene detto di toccare la fronte alle ginocchia, a terra, agli alluci, nulla di tutto questo è facile ma ne vale sicuramente la pena. Altre posture ti aiutano a ruotare la colonna vertebrale, inarcare all’indietro, rinforzare le ginocchia, i muscoli bruciano, tremano, le braccia si agitano e ti senti come se stessi per cadere da un momento all’altro.
Durante tutte queste posture è facile dire a te stesso che non ce la puoi fare. Dopo tutto, chi potrebbe ragionevolmente aspettarsi di essere in grado di inarcare all’indietro la colonna vertebrale e toccare il pavimento con la punta delle dita delle mani? Però ti viene detto che fintanto che stai facendo bene anche solo l’1% della postura ottieni comunque il 100% del beneficio, mentre il tuo ego non accetta di poter riuscire a fare solo una parte della posizione, l’insegnante di chiede anche di imparare a conoscere i tuoi limiti e anche le tue potenzialità. Anche solo guardando il soffitto con la punta degli occhi all’indietro, con le braccia sopra la testa pensando di inarcare all’indietro, comunque ricevi tutti i benefici che la mezza luna ti offre e anche se la forma non è perfetta stai comunque provando a dare il tuo meglio in ogni istante. Yoga significa provare … come si fa a dire di no?
Fa caldo. Fa male. Ma è un bene per te. C’è differenza tra dolore e sofferenza. Questa favolosa lezione di Yoga ti fa più forte. Tutto questo fa parte della tua fede. Lentamente, lezione dopo lezione, di postura in postura inizi ad uccidere la voce nella tua testa che dice: “non ce la posso fare”. Il tuo dialogo interno improduttivo, la paura, l’insoddisfazione, la sofferenza è il tuo ego. E’ il tuo ego ciò che uccidi nello yoga. Usiamo il nostro corpo come strumento di connessione alla mente in una meditazione in movimento ad occhi aperti che dura 90 minuti in cui il punto fondamentale è quello di uccidere il tuo-piccolo-autopilota. Ecco perché senti dire “Benvenuto nella camera di tortura Bikram Yoga per uccidere te stesso nei prossimi 90 minuti”.
Sudare le tossine del corpo è un conto, sudare le tossine dalla mente è ancora più impegnativo.
Quando sentivo il mio insegnante di Yoga dire: “Uccidi te stesso” mi chiedevo ma perché lo yoga deve essere così fisicamente impegnativo che devo uccidere me stesso per ottenere il risultato, perchè devo assumere questa mentalità killer ma è ciò che la mente giudica come estremo ad essere oggetto di attenzione, quando la mente è calma e rilassata ciò che prima pensavi fosse impegnativo diventa l’esperienza più armoniosa del mondo e quindi cominci a percepire l’incredibile forza e flessibiltà della lezione Bikram Yoga e tutti i molteplici volti e vantaggi che lo yoga ti offre.
Il giorno in cui mi sono reso conto che una parte di me mi stava uccidendo, ho cominciato a piangere. Le lacrime mescolate al sudore, una sensazione nuova per me, ho cominciato a sentire un nuovo tipo di forza che emergeva dentro di me. Era un periodo di grande cambiamento, di continua evoluzione e crescita personale e per tutto questo tempo, accompagnato dalla mia pratica fisica ho semplicemente riscoperto me stesso. Ogni lezione è diversa. Alcuni giorni ti sembra di non fare progressi. Certi giorni non ne fai per niente. Ma so che ogni giorno cresco più forte perché so che se posso fare questo, posso fare qualsiasi cosa.
La destinazione finale di ogni essere umano è la propria realizzazione, Yogananda Paramahansa ne ha fondato un fenomeno la Self Realization Fellowship. Questo è l’unico modo per vivere veramente.
Dal mio primo giorno di pratica ci sono state molte più lacrime di quanto tu possa immaginare e so che ogni volta c’è sempre da scoprire qualcosa di nuovo. Questa pratica mi ha reso forte, umile, sereno di conoscere me stesso. Non rinuncerei mai a me stesso per qualsiasi cosa al mondo. Il mondo non potrebbe mai darmi quello che mi da una lezione di yoga. Così ogni giorno, quando porto i miei piedi uniti, talloni e alluci che si toccano, intreccio le dita, con le nocche delle mani sotto il mento, pollici a contatto con la gola e comincio la lezione Bikram Yoga con la respirazione Pranayama, ricordo sempre a me stesso che peggio ancora di uccidere me stesso rimane il rimorso di non aver vissuto la vita che ho sempre sognato e desiderato.